FOCSIV – 50 anni di storia e di impegno
Fondazione Cumse, rappresentata dal suo Presidente e dalla Vice-Presidente a Roma per i 50 anni di Focsiv.
Giornata importante oggi di lavoro assembleari.
Quanta vita, quanta volontà.
FOCSIV in udienza privata con Papa Francesco: siamo ancora in cammino.
Questo il discorso di Ivana Borsotto, presidente Focsiv, al Santo Padre:
“Santità, caro Papa Francesco,
con grande letizia, Ti ringraziamo per il dono dell’accoglienza dedicata a noi, volontari e operatori della Federazione degli Organismi Cristiani di Servizio Internazionale e Volontario.
Oggi festeggiamo le donne e gli uomini di fede, ispirati dal Concilio Vaticano II, che 50 anni fa decisero che per valorizzare il proprio impegno nella cooperazione internazionale era necessario camminare insieme, facendo nascere la FOCSIV.
I loro valori e la loro esperienza continuano ad ispirarci. Lungo quel cammino, cerchiamo di essere prossimo nelle periferie più abbandonate, nei villaggi più lontani, nelle carceri più disumane, nelle rotte migratorie più crudeli, nei campi profughi più gremiti, nei Paesi martoriati dalle guerre.
Dopo 50 anni, siamo 94 Organizzazioni che operano in 80 Paesi del mondo per i diritti umani, per la lotta contro la povertà e le diseguaglianze, per la dignità umana, per il dialogo interreligioso, perché i nostri progetti possano diventare una realtà di fraternità tra le religioni, e per la pace.
Santità, sperimentiamo un mondo dove la democrazia è tanto più fragile quanto più non mantiene le sue promesse di giustizia e di dignità. Un mondo che ancora si scontra su logiche di potere, dove tornano a cavalcare fame e povertà, malattie e guerra, minacce ambientali e fili spinati Con milioni di persone che lasciano le loro case per cercare un futuro migliore. In questo mondo, noi dobbiamo migliorare per essere all’altezza di quello che i popoli ci chiedono. Con la vicinanza che il Vangelo ci ispira.
Sì, possiamo fare di più e meglio se non camminiamo da soli, evitando i rischi dell’autosufficienza, allargando le nostre collaborazioni, ampliando la visione delle nostre responsabilità. Lavorando con tutti i Costruttori di pace.
Nel nostro cammino non mancano il dubbio e l’incertezza. A volte inciampiamo. Ma proviamo a rialzarci, pensando di essere almeno un piccolo antidoto contro la paura. E cerchiamo di farlo con il cuore gioioso, “essendo parte” di chi ha fame e sete di giustizia, nella pratica quotidiana della fratellanza.
Questo cammino è orientato, caro Papa Francesco, dalle Encicliche che ci hai donato, che sono per noi una guida e un impegno da rispettare, come quando ci chiedi di non essere palliativi ma di affrontare le cause dei problemi.
In questa prospettiva, vorremmo ricordare la Campagna 070 che chiede all’Italia di mantenere l’impegno, assunto in sede ONU nel 1970, di dedicare lo 0,7 per cento del reddito del nostro Paese all’aiuto pubblico allo sviluppo.
Consapevoli che non c’è pace senza giustizia, non c’è pace senza libertà.
Caro Papa Francesco, puoi contare sulla nostra vicinanza e sulle nostre preghiere. Oggi, in questo giorno di festa, come nei giorni a venire, donaci il Tuo sorriso, la Tua parola, le Tue “tirate d’orecchie” e la Tua Benedizione.”